Autostrade per l'Italia ricorrerà in Cassazione contro la sentenza della Corte d'Appello, che ha riconosciuto i diritti dell'azienda Craft. Entro 3 settimane il concessionario della rete autostradale sostituirà i dispositivi con altri dal funzionamento analogo.
Nuovo passaggio giudiziario nella vicenda che vede Autostrade per l'Italia contrapposta alla Craft, azienda di Greve in Chianti. L'oggetto del contendere è l'impiego del dispositivo Tutor da parte di Autostrade per l'Italia, sistema che Craft ritiene violi un brevetto depositato dall'azienda nel 1999, sul sistema Sicve. La pronuncia dei giudici della Corte d'Appello di Roma, in quello che è il secondo processo di una vicenda che vede l'iter processuale iniziare nel 2006 e passare da una sentenza di Cassazione che ha disposto un nuovo processo nel 2015, ha riconosciuto validi i motivi dell'azienda toscana e disposto la rimozione e distruzione dei Tutor presenti sulla rete di Autostrade per l'Italia.
Il concessionario, tuttavia, ha confermato che il sistema resterà attivo e in vigore, a tutela della sicurezza stradale, in attesa della sostituzione totale con un altro dispositivo di calcolo della velocità media, previsto nel volgere di tre settimane. Un lasso di tempo che espone Autostrade per l'Italia al pagamento delle sanzioni pecuniarie previste dalla sentenza della Corte d'Appello di Roma, 500 euro per ogni giorno di mancata osservanza del dispositivo.
Il Tutor, omologato nel 2004, ha portato alla riduzione del 70% della mortalità sulle autostrade, secondo i dati riportati da Autostrade per l'Italia. Diversamente alle misurazioni effettuate dagli autovelox, a rilevare e punire gli eccessi di velocità in una singola misurazione, il Tutor opera su un tratto di strada (con indicazione preventiva della presenza) - solitamente tra i 10 e 25 km di lunghezza, variabile - individuato da due “portali”, monitorati da sensori telecamere, e punisce il superamento della velocità media, piuttosto che il singolo eccesso di velocità momentaneo.
Autostrade per l'Italia ricorrerà in Cassazione, impugnando la sentenza della Corte d'Appello, che arriva dopo quattro pronunce favorevoli al concessionario della rete autostradale. L'ultima, riconosce il diritto di Craft sul brevetto depositato nel 1999 – del quale il Tutor sarebbe una copia – non dispone un indennizzo economico da parte di Autostrade per l'Italia per aver impiegato il sistema e ha riconosciuto l'insussistenza di un vantaggio economico per il concessionario dall'utilizzo del Tutor.
Sono più di 2.500 i chilometri della rete autostradale monitorati dal Tutor, che ha portato a un calo della velocità di punta registrata del 25% e del 15% sulla velocità media.
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